Sera
a Milano, grigio opprimente tra i binari del tram, tutti corrono a
casa con l' ombrello in mano e una girandola di pensieri in divenire,
'devo fare, devo pensare', ma rimandano al poi e via, 'home', rifugio
o prigione, chi lo sa, ognuno è re, giullare o servo tra quattro
mura, la sua pena condonata o sospesa, ne parliamo domani, e così
sia.
Gente
informe, corpi instabili senza desiderio nè coraggio, amorfa io, che
docile inciampo nei miei giorni nel livido tran tran di sempre .
Eppure
vorrei osare, scappare sulla Luna senza fermate, sognando un' altra
estate, una fiamma vitale, ballerina ma eccitante, al mille per cento
di vergini possibilità.
Invece,
codarda, sfuggo dalle incognite e stremata arrivo alla mia 'dimora',
diciamo così, bilocale con servizi, guardo alla finestra la tregenda
atmosferica che incombe su cani e padroni, forse hanno dei sogni semplici, un pigiama caldo e dormire , finalmente .
Stressata?
Non si vede? E così calmo l' incerta esistenza sorseggiando una tisana antistress che faceva mia madre tanto tempo fa, tempi beati...
In
fondo è solo acqua bollente, camomilla e poco di più, ma il quid
sta nella preparazione, un rituale segreto e senza fretta , assaporando
l'attimo.
Metto
su' un antico bricco di porcellana, sì, proprio quello, regalato da
mia nonna, aspetto paziente che l'acqua bollisca, lentamente,
silenzio intorno, solo il gatto che dorme beato e gli oggetti
consueti, i bicchieri preziosi e spaiati, la tovaglia a fiori rossi,
punti fermi in un tempo che passa, e cambio anch'io, per età o per
patemi miei, lo so bene, non ci posso far niente, solo sorridere .
Sono
io, nel bene e nel male,sono storie, persone, istanti che vengono con me nel mio viaggio, lungo o
breve non è dato sapere, ma appartengono a me, odi e amori, rose e
spine sono collane multicolori di gioia e di dolore: comunque, è
Vita.
Verso
nella ciotola la magica pozione casalinga , la bevo lentamente e mi
ritrovo a mio agio con me, incompleta, ma felice.
Splendidamente
ImPerfetta.
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