mercoledì 9 marzo 2016

ImPerfetta.




Sera a Milano, grigio opprimente tra i binari del tram, tutti corrono a casa con l' ombrello in mano e una girandola di pensieri in divenire, 'devo fare, devo pensare', ma rimandano al poi e via, 'home', rifugio o prigione, chi lo sa, ognuno è re, giullare o servo tra quattro mura, la sua pena condonata o sospesa, ne parliamo domani, e così sia.
Gente informe, corpi instabili senza desiderio nè coraggio, amorfa io, che docile inciampo nei miei giorni nel livido tran tran di sempre .
Eppure vorrei osare, scappare sulla Luna senza fermate, sognando un' altra estate, una fiamma vitale, ballerina ma eccitante, al mille per cento di vergini possibilità.
Invece, codarda, sfuggo dalle incognite e stremata arrivo alla mia 'dimora', diciamo così, bilocale con servizi, guardo alla finestra la tregenda atmosferica che incombe su cani e padroni, forse hanno dei sogni semplici, un pigiama caldo e dormire , finalmente .
Stressata? Non si vede? E così calmo l' incerta esistenza sorseggiando una tisana antistress che faceva mia madre tanto tempo fa, tempi beati...
In fondo è solo acqua bollente, camomilla e poco di più, ma il quid sta nella preparazione, un rituale segreto e senza fretta , assaporando l'attimo.
Metto su' un antico bricco di porcellana, sì, proprio quello, regalato da mia nonna, aspetto paziente che l'acqua bollisca, lentamente, silenzio intorno, solo il gatto che dorme beato e gli oggetti consueti, i bicchieri preziosi e spaiati, la tovaglia a fiori rossi, punti fermi in un tempo che passa, e cambio anch'io, per età o per patemi miei, lo so bene, non ci posso far niente, solo sorridere .
Sono io, nel bene e nel male,sono storie, persone, istanti che vengono con me nel mio viaggio, lungo o breve non è dato sapere, ma appartengono a me, odi e amori, rose e spine sono collane multicolori di gioia e di dolore: comunque, è Vita.
Verso nella ciotola la magica pozione casalinga , la bevo lentamente e mi ritrovo a mio agio con me, incompleta, ma felice.
Splendidamente ImPerfetta.