Il mio gatto dorme tranquillo tra le mie ginocchia
, sento il battito regolare del suo cuore, mi dà un senso di pace ,di
sospensione della pena mentre la tv entra non invitata nella mia casa e vomita
addosso immagini patinate ma crude del mondo reale : guerra, povertà , dominio
fisico e morale l’ un contro l’altro armati e agguerriti, apocalisse quotidiana
che frantuma chi è più fragile e disarmato , non rende e quindi non conta, si
butta via, dopo aver spremuto tutto, attimi di godimento pagano di una umanità
svilita e persa.’ Not in my back yard’, non nel mio giardino, penso subito, lo
fanno tutti, purtroppo anch’io , guardando gli occhi profondi dei bambini, di
donne, di persone violate per ingordigia o sfruttamento, animali come cose , da
scarnificare e sacrificare nel nome della scienza o del denaro, non nel mio
giardino, è meglio dimenticare , coltivare con amore micro-interessi spiccioli, pensare implica
fare, condividere , agire, è più facile non
sapere e andare avanti con il vuoto totale dell’anima . Guardo il mio
gatto, essere pulsante nella mia stanza, c’è, esiste, come sono vive tutte quelle
persone che hanno il solo diritto di esistere nel ‘ mondo perfetto’ pieno di dolore, mi sono vergognata , come diceva
un poeta forte e appassionato, Nazim Hikmet , devo ancora imparare a ‘non
vivere su questa terra come un inquilino’, a credere ‘prima di tutto , all’uomo’,
a sentire ‘prima di tutto, il dolore dell’uomo’ per godere dell’uomo, completo
e unico.
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