sabato 28 giugno 2014

BELLA D'UN SOL GIORNO











Il sole impudente entrava tra i raggi della finestra scoprendo nel letto irrequieto l’intimità del suo corpo languido, la curva distratta della lunga chioma corvina, le morbide braccia , l’ansa flessuosa dei seni, le belle gambe ed il respiro calmo , immobile su una città incolore e  meschina, strega cattiva d’inganni e di passioni.
Aprì piano gli occhi, sentì il suo sangue fluire dentro di sé , riemergere alla coscienza una realtà sempre in bilico tra pietre e ricordi. Un giorno in più, pensò, sgranato come perle di dolore nel filo di una quotidianità , la sua, fatta di battaglie stupide,  di amori complicati, chimera impossibile di una tenerezza semplice, un porto sicuro  nel suo tempo fragile.
Bevve il suo caffè, tossico, ,azzerò l’amnesia dei sogni della notte e si vestì con cura, lo specchio rifletteva l’ immagine esteriore , stupenda, ma lei sentiva le crepe sussurranti dell’ anima sua in fuga infinita. Uscì fuori, nel mondo in guerra .
E combattè , vergine guerriera con fantasmi concreti , lupo tra i lupi pronti a sbranarla , vinse ancora, fatale e letale come un bel fiore, una ‘belladonna’ che ,si dice, incanta e uccide.Infine si guardò intorno , vide ai suoi piedi i cadaveri dei pallidi vinti e sorrise, soave.

Vittoriosa arrivò a casa, chiuse la porta dietro a sé ma restò stremata e persa . Vide avvicinarsi la sua notte, come le altre, dimentica , e il magico fiore accartocciarsi e morire lentamente, insieme alla sua vita, immemore.


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